The music
is in the heart
Audio Track 08
Domenica 14 novembre, parcheggio clinica Kurokawa ore 16:55
Rukia era
un po' tesa in quel momento, stava per tornare all'interno della clinica e le
mancava il coraggio per andare all'amico.
« Renji...
non voglio tornate da Ichigo... non dopo quello ho detto... lui... non credo...
»
« Sta
tranquilla Rukia... non credo che Ichigo sia in grado di provare rancore,
almeno non verso i suoi più cari amici come lo siamo noi. »
«
Do...avrei scusarmi secondo te? » chiese leggermente insicura.
« Beh
sì... ma lui ti perdonerà, sai com'è fatto.»
Rukia
sospirò « Non sono brava in queste cose... cosa... dovrei dirgli esattamente? »
chiese all'amico insicura.
« Quello
che senti... »
Non
credeva alle parole che l'amica aveva detto, sembrava palese che fosse
innamorata di Ichigo, forse non riusciva a rendersene conto, oppure era lui ad
aver frainteso la ragazza, ma in fondo si sentiva un po' sollevato, non in
senso che non voleva che fra i due ci fosse qualcosa, semplicemente visto
quello che stava succedendo era preoccupato che alla chitarrista potesse
rimanere il cuore spezzato.
I due
iniziarono ad attraversare la porta principale della clinica, quando il
cellulare del batterista cominciò a squillare.
«
Rukia... vai da sola?»
« Ok! »
fece lei entrando
Si
allontanò un po' dall'edificio, il tanto che bastasse per non creare
interferenze con i macchinari, era pur sempre una clinica di cardiologia alla
fine.
Era un
Iphone3, gli era stato regalato lo scorso compleanno da Rukia e Byakuya per
sostituire quello vecchio che ormai era diventato talmente vecchio da essere
inutilizzabile, l cosa ce lo infastidiva di più era lo schermo distrutto e non
riusciva più a vedere nulla, così i due fratelli gli regalare l'ultimo ritrovato
della tecnologia.
Preferiva
l'altro, era più semplice da usare, questo lo definiva “Akuma*” per lui era un
vero demonio. Chi l'aveva inventato il touchscreen gli aveva rovinato
l'esistenza, era impossibile per lui usarlo, sbagliava di continuo, voleva per
esempio ascoltare musica, e per sbaglio andava su internet, voleva guardare dei
video e per sbaglio finiva per cancellava, voleva inviare un SMS a Rukia, e
invece lo inviava a Byakuya. Gli ci erano voluti mesi per imparare ad usarlo
più decentemente, ma gli errori gli capitavano ancora spesso. Lo schermo di
quel telefono era troppo delicato, e non riusciva ad abituarsi.
Però non
si lamentava, o almeno cercava di non farlo davanti ai suoi amici, quel
cellulare gli era stato regalato ugualmente dai Kuchiki, in parte quello era
anche un regalo di Byakuya quindi per lui era un tesoro prezioso.
Prima di
rispondere guardò sul display non c'era scritto nessun numero cioè era
riservato.
Cosa
volevano da lui? Era insolito che qualcuno lo chiamasse.
“Forse è
uno scherzo telefonico di qualcuno.” pensò. “Provare a rispondere non guasta.”
« Renji
ci sei? » disse la voce del batterista.
“Byakuya?!!!”
pensò il ragazzo “Che sia preoccupato per Rukia? Non mi chiarirebbe mai...”
Sapeva
che si preoccupava per Rukia, d'altronde era sempre sua sorella. Chiunque
guardando il batterista avrebbe detto il contrario, ma lui era in grado di
riconoscere i cambiamenti delle sue espressioni, forse anche Rukia e Ichigo ma
gli altri che non lo conoscevano bene come loro, non avrebbero mai potuto
capire cosa si celasse dietro a sua maschera di freddezza.
Era
agitato, anche se immaginava il motivo della chiamata, era comunque in ansia.
Ogni volta che l'altro lo chiamava, era raro che lo facesse, si sentiva sempre
nella stessa maniera, troppo teso per l'emozione.
« Hai
trovato Rukia? » chiese l'uomo.
La voce
di Byakuya anche se era come sempre fredda e distaccata come sempre, il ragazzo
riuscì a scorgerci un velo di preoccupazione. Allora non sie era sbagliato,
l'aveva chiamato solo per sapere della sorella, non che gli desse fastidio,
affatto, ma avrebbe voluto almeno una volta ricevere una chiamata normale
chiacchierare con lui normalmente, ma questo era solo un sogno irrealizzabile.
« Sì. »
« Meno
male » il tono era molto più sollevato « Non ho molto tempo... sto usando il
telefono dell'ospedale, ora dove siete? »
« Io sono
nel parcheggio della clinica, Rukia l'ho lasciata all'entrata, dovrebbe star
ritornando da Ichigo.»
« Ah...
eccola è appena arrivata... »
Dall'altra
parte della cornetta non avvertiva più la sua voce, probabilmente stava per
chiudere la chiamata.
« Renji
ci sei ancora? » Chiese il batterista dopo un po'
« Cer...
certo.»
«
Possiamo parlare? Devo chiederti una cosa »
Per un
breve istante istante, Renji credette di sognare. Era impossibile che Byakuya
volesse dirgli qualcosa così improvvisamente. Rukia gli aveva detto qualcosa su
quel che provava? No, era più che certo che l'amica non avrebbe parlato con
qualcun altro di quel che avevano discusso poco prima, quindi forse Byakuya
aveva intenzione di dirgli qualcosa?
Era
agitato ed eccitato allo stesso momento, peggio di un bambino che era agitato
per un qualsiasi nuovo evento.
« Renji?
Ci sei ancora? »
« Sì
sì... ti aspetto vicino alla tua auto? »
« Perfetto.
»
Fu il
bassista a interrompere la chiamata riponendo il cellulare nella tasca del
piumino nero.
Si guardò
in torno cercando l'auto del batterista appena la vide si avvicinò alla Lexus.
Quella
vettura non faceva altro che testimoniare la differenza di classe sociale che
c'erano tra di loro, lui non se se la sarebbe mai potuto permettere. Renji si
arrangiava come poteva mente l'altro viveva nel lusso circondato da cose
costose che nemmeno vincendo qualche premio avrebbe potuto comprare.
A volte
si chiedeva come mai Byakuya non avesse seguito le orme dei genitori, che erano
stati due dei più grandi avvocati di tutto il Giappone. Non aveva mai osato
chiedere il motivo per cui avesse lasciato il suo lavoro solo per suonare con
il loro gruppo. Gli sembrava impossibile che uno come lui avesse scelto la
musica ad una carriera che di sicuro con il suo nome gli avrebbe potato una
vita benestante, invece quella che aveva scelto era una continua lotta e non
era detto che avrebbe avuto successo con i loro album. Avevo dei fan
affezionati e la loro notorietà cresceva di giorno in giorno, ma non era ancora
detto che la loro fama sarebbe cresciuta in tutta la Naazione, il perché della
scelta dell'uomo gli restava un mistero.
Con la
coda dell'occhio scorse la figura del batterista, aveva appena voltato nella
direzione on cui si trovava.
Il
portamento dell'uomo così fiero e vigoroso ai suoi occhi lo facevano sembrare
magnifico, come sempre. L'aria attorno a lui sembrava vibrare per la sua
bellezza quasi divina. Quei lunghi capelli neri che gli scendevano sulle
spalle, quelli occhi scuri così freddi e glaciali che sembravano quasi
intimorire le persone ma allo stesso tempo affascinarle e toglierle il fiato,
anche Renji era fra quelle.
La sola
vista dell'uomo lo lasciava sempre senza fiato, quasi con la bocca spalancata,
era davvero l'uomo più bello che esistesse, con nessun'altra persona provava
tutte quelle sensazioni, era lui e solo lui a fargli avvertire tutto quello
solo osservandolo. Il cuore gli batteva velocemente come ogni volta e sembrava
sempre volergli scappare via, ma subito tornavano anche le fitte di dolore, lui
aveva occhi solo per sua defunta moglie.
« Renji?
» la voce fredda dell'uomo lo chiamo.
“Quel
tono... è ancora preoccupato...” pensò il ragazzo guardo l'uomo più grande
avvicinarsi sempre di più fino a raggiungerlo..
Con un
gesto quasi invisibile agli occhi di Renji, Byakuya prese le chiavi dell'auto
aprendola e fece un cenno per farlo accomodare dentro.
Si
sentiva enormemente a disagio, era la prima volta che si trovava all'interno
della vettura con il batterista senza la sua amica.
Il
silenzio opprimeva l'aria, il bassista non aveva il coraggio di intervenire per
primo, il batterista invece non sapeva come iniziare il discorso che avrebbe
voluto intraprendere.
« Bya...
Byakuya-san... volevi parlarmi? » disse il ragazzo dopo un silenzio
interminabile.
« Si...
Rukia... Credo che sia innamorata di Ichigo... » disse Byakuya.
«Anche io
pensavo che l'amasse... » forse era meglio dirgli quello che si erano detti,
magari un confronto con il fratello dell'amica avrebbe potuto essere più utile
« ...ma mi ha detto che lei lo considera come un amico... »
«L'ha
detto lei? » chiese lei.
« Sì!
Gliel'ho chiesto poco fa, ma alla fine mi ha detto che è solo un amico... »
«
Capisco. » l'uomo sospirò.
Era la
prima volta che vedeva l'uomo fare quel gesto.
« Non
vorrei che lo capisse troppo tardi, sempre se lei n'è innamorata. Non vorrei
essere pessimista ma se succederà qualcosa ad Ichigo,non vorrei che lei
passasse quello che ho passato io. »
“...Quello
che ho passato io?...” ripetette nella mente il bassista “...Non mi vorrà mica
parlare di sua moglie?” si domandò il ragazzo.
«
Renji... » fece una lunga pausa prima di riprendere il discorso « sai è
difficile quando la persona che ami non potrà esserto più vicino, io ci sono
passato e non vorrei che provasse le stesse cose che sento tutt'ora...»
“Lo
sapevo!” L'aveva immaginato, ecco che stava parlando di sua moglie, era la
prima volta che si confidava in quel modo, n'era felice in fondo anche se la
sofferenza in lui non faceva altro che crescere. Non importava quante parole le
avesse detto Rukia prima, lui sapeva che Byakuya avrebbe sempre avuto una sola
donna nel suo cuore, era inutile insistere, non l'avrebbe mai amato.
« Mi...
mi di spiace, dev'essere stato difficile... »
«
Molto... senza Hisana è stato davvero insopportabile, sai era come se una parte
di me fosse morta con lei. Non avevo nessuno al mio fianco dopo la sua morte, i
miei genitori dovevano tornare a lavore e Rukia doveva andare a scuola, andava
ancora alle elementari, quindi dopo il Shiju-kunichi* restai nella casa dei genitori adottivi di Hisana. Loro
cercarono di essermi vicini, ma era inutile, mi sentivo vuoto. Aumenti il
lavoro, ero convinto che seguendo le orme dei miei genitori avrei potuto essere
felice, ma fu inutile, non era quello di cui avevo bisogno. Per poco non entrai
in una brutta depressione, nessuno riusciva a darmi il supporto di cui avevo
bisogno. Più di una volta avevo pensato anche al suicidio.»
«
Sui...Suicido? » chiese il rosso sconvolto.
Renji era
stato buono senza dire una parola fino al quel momento, non aveva mai
immaginato di ascoltare qualcosa di simile dall'amato. La sofferenza che
provava era più profonda di quello che immaginasse. Non aveva mai creduto che
avesse anche potuto pensare di togliersi la vita, non lui che non amava
mostrare in giro le proprie emozioni agli altri.
« Però...
non ci sono mai riuscito fino in fondo, pensavo “se lei mi vedesse, non mi
perdonerebbe mai” lei era, beh era tutto per me e senza di lei non riuscivo a
vivere. »
Il petto
del bassista gli doleva, oltre alla sua sofferenza avvertiva anche quelle che
traspiravano dalla bocca dell'altro e diventava sempre più insopportabile.
« Dopo la
morte dei miei genitori, dovetti tornare a Karakura per ricevere l'eredità dai
miei. Un giorno rovistando fra le cose in casa ritrovai la mia batteria, quando
frequentavo le medie entrai in un complesso rock, forse ti sembrerà strano, ma
a quei tempi volevo fare il musicista, ero un po' ribelle a qui tempi sai? »
rise ai ricordi della sua adolescenza
“ Un po'
ribelle?” non credeva alle sue orecchie, provò ad immaginarsi il batterista
adolescente, ma la sola idea di Byakuya che si ribellava alla famiglia gli
sembrava impossibile.
« Provai
a suonarla di nuovo e mi sentii subito meglio, così quando Rukia me lo propose
decisi di entrare nel vostro gruppo.»
Non
riusciva a staccare gli occhi da dosso a Byakuya, non l'aveva mai visto con un
espressione simile, gli occhi strazianti carichi di angoscia, erano disperati,
di coloro che avevano perso definitamente la persona amata.
« Io ora
grazie alla musica, mi sento meglio, la musica è stata la mia forza e salvezza,
senza di lei ora non saprei dove fossi. » Anche la voce dell'uomo aveva
cambiato tono, aveva un suono struggente, anche se rimase ancora molto fredda.
Aveva
capito più o meno il discorso dell'uomo, era lo stesso che aveva fatto
all'amica nel parco, quindi riusciva a comprendere finalmente come mai avesse
scelto quella carriera. Avrebbe dovuto immaginarlo, era un po' come lui che si
era fatto tutti quei tatuaggi solo per sentire qualcosa di più doloroso del suo
amore non corrisposto.
Perché
gli aveva parlato di tutto quello? Non sembrava il tipo da condividere il
proprio dolore con gli altri.
« Non
vorrei che anche Rukia... che anche lei non avesse nessuno al suo fianco.
Renji... qualsiasi cosa succede potresti restare al suo fianco? »
“Eh?”
fece mentalmente il ragazzo “Mi sta chiedendo di Mettermi con Rukia?” pensò
Tutto ma
non quello, poteva chiedergli tutto ma non di fidanzarsi con lei. Quella
richiesta lo fece entrare nello sconforto più totale.
«Mi
dispiace, ma... io... io non posso mettermi con lei, anche se a chiedermelo sei
tu.» La parte della ragione in lui non c'era più non riusciva più a pensare a
cosa dire ne a cosa fare, il suo corpo incominciò a muoversi tanto da
avvicinare il suo volto a quello del batterista.
I loro
occhi erano l'uno di fronte.
« i miei
sentimenti non contano vero? Per te conti solo tu e basta, a me non pensi? Ogni
giorno... ogni giorno soffro... e tu... mi rifacci questo... non l'accetto, non
potrò mai fare una cosa simile »
Renji era
incosciente di quello che aveva detto e stava per fare, i suoi sentimenti
avevano preso il sopravvento tanto da non riuscire più a rendersi conto a cosa
lo stessero portando.
Solo
quando le sue labbra toccarono quelle dell'uomo che lo guardava con occhi
spalancati, quasi come se fosse rimasto shockato. Fu quello sguardo a farlo
tornare in se.
“ Cos'ho
fatto” pensò sconvolto quasi quanto, o forse di più, dello stesso Byakuya.
Non
poteva credere di aver perso il controllo così facilmente, era sicuro di avere
un forte autocontrollo e non pensava assolutamente che sarebbe bastato solo
quella richiesta per spiazzare tutte le sue difese.
«
Renji... »
Renji
ebbe la sensazione di quello che stesse per dire, aveva, infatti, sognato
quella scena infinite volte e ora era certo che l'avrebbe vissuta per davvero.
“ No! Non
dirle!” penso nel profondo del cuore “ Non dire che per te esiste solo
Hisana... non farmi stare peggio di come mi senta già...”
« Scusa
Byakuya-san io... » non sapeva cosa dire al momento
«Lo so
Renji. » disse Byakuya « Credevi che non me fossi accorto? »
« Co..
cosa? » chiese imbarazzato.
« Si vede
lontano un miglio. »
« Cosa? »
richiese
Sospirò «
Mi ami? Vero? » domandò retoricamente.
« Ehh? »
fece il ragazzo “Lo sa?” « Co... come lo... sai? » chiese balbettando.
« Credevi
che non si capisse? L'avrebbe capito persino un bambino. » disse sempre con
quell'aria fredda « Mi hai sempre guardato, lo so, ti ho visto spesso mentre mi
osservavi. Sembra quasi che per te esista solo io. »
Non
sapeva cos'altro dire, era rimasto un po' sconvolto dal fatto che Byakuya
sapesse tutto, davvero era sempre stato certo che non avesse mai saputo
dell'amore che provava per lui e sapere che n'era a già a conoscenza l'aveva
shoccato.
« So
anche che la canzone che ho scritto era per me, l'ho capito leggendo il testo.
»
“Sa anche
questo?” si chiese il ragazzo.«Sì... l'ho scritta proprio... per te...» disse
imbarazzato.
Doveva
sentirsi sollevato, il batterista sapeva già quali fossero i suoi sentimenti,
invece, avvertiva una pesantezza dentro, il cuore era avvolto da un alone scuro
e opprimente, quasi come i suoi sensi di colpa.
« Mi
dispiace » disse l'uomo « Mi dispiace davvero Renji.. sapevo tutto, ma
nonostante questo ti ho parlato di mia moglie. »
Aveva
sentito bene? Erano davvero quelle le parole che aveva appena udito? Si sul
serio scusato con lui? Non sembrava il Byakuya che conosceva, forse c'erano
cose su di lui che ancora non comprendeva.
«Però
credo che tu abbia frainteso le mie parole, ti ho chiesto di restare vicino a
Rukia come amico. Io non avevo nessuno quando è morta Hisana, da soli è
difficile superarlo, se dovesse morire Ichigo, resta al suo fianco, lei ha
bisogno di uno come te. »
« Ah... »
Non
riuscì a dire nient'altro il ragazzo, non sapeva come comportarsi d'innanzi a
quel grosso ed enorme equivoco che s'era creato quel pomeriggio.
Domenica 14 novembre, clinica Kurokawa ore 17:05
Da quanti
minuti si trovava nella stanza di Ichigo non sapeva dirlo con certezza,
entrambi si osservavano in volto senza trovare il coraggio si scusarsi.
Era
difficile per loro due pronunciare quella piccola parola, avevano come il
timore che non bastasse per farsi perdonare.
Rukia si
avvicinò lentamente alla letto dove l'amico era coricato dopo assere stata
diversi minuti vicino alla porta. Si adagiò sulla stessa sedia dove poche ora
prima si era seduto il cantate. Riusciva avvertire l'acqua di colonia dell'uomo
che si era impressa sopra, stranamente era la stessa che utilizzava l'amico,
doveva essere comunque solo una coincidenza.
«
Ichigo... »
« Rukia...
»
«...
Scusami! » dissero contemporaneamente.
I due
amici si guardarono negli occhi, non si aspettavano di ricevere le scuse
dell'altro, erano certi entrambi che nessuno dei due avrebbero avuto il
coraggio di fare la prima mossa.
«Ho
sbagliato, avrei dovuto parlarvene... »
«La mia
reazione è stata esagerata... » disse guardando i libri che ora si trovavamo
sul comodino, suo fratello doveva averli messi apposto «...non avrei dovuto
lanciarteli addosso. »
« Non ti
preoccupare. »
« Allora?
Cosa ne pensi? »
«
Shakespeare*... »
«Pensavo
che ti potessero piacere »
« Certo,
vanno benissimo... ehm... eh... gra.. grazie Rukia. »
«
Figurati... »
Regalarli
a Ichigo era stata una buona cosa, leggendoli non avrebbe forse sofferto troppo
la solitudine e avrebbe passato molto più velocemente quelle terribili
giornate.
Domenica 14 novembre, presso casa Jaegerjaques ore 17:20
Grimmjow
aveva appena fermato la sua macchina nel parcheggio poco distante da casa sua.
Mentre
tornava a casa sua avvertiva uno strano sguardo addosso, lo stesso che provava
ogni volta che i giornalisti di riviste locali gli stavano alle calcagna.
Odiava da morire quel genere d'uomo a caccia solo di scanali vari, ma comunque
sapeva che questa volta volevano intervistarlo solo per le condizioni della
salute di Ichigo, d'altronde era lui che l'avevo quasi salvato da morte certa.
Accelerò
il passo, non voleva parlare con i paparazzi per diversi motivi. Uno, lui non
aveva nessun diritto di dire cose della vita privata di Ichigo. Due, non sapeva
poi molto sulle reali condizioni del ragazzo. Tre non avrebbe mai svelato nulla
anche se avesse conosciuto Ichigo come le tasche dei suoi Jeans.
Come
aveva sospettato, c'erano nascosti alcuni di loro dietro a degli alberi,
riusciva a vederli con la coda degli occhi. Iniziò a guardare i tipi con uno
sguardo infuriato, tanto da far accorgere a quei tizi che che con con lui era
meglio non avere a che fare.
Tutti
andarono via, tranne una donna che impavidamente si avvicinò il tanto che
bastasse assieme al cameraman che era rimasto impaurito da quello sguardo.
«
Jaegerjaques-san!! » gridò la giornalista sperando di attirare l'attenzione del
cantante « Si fermi!!! »
«
Matsumoto-senpai!* Non gridi in quel modo! » sapeva che era inutile, quando la
sua collega si fissava su qualcosa niente e nessuno poteva farle cambiare idea.
Aveva deciso di intervistare tutte le persona che conoscevano Ichigo per
accettarsi delle sue saluti e scoprire qualcosa di più sulla sua vita privata,
visto che non si sapeva praticamente nulla.
Il
cantate si ritrovò davanti questa donna, i suoi occhi finirono
involontariamente sull'enorme petto della donna. La camicia sbottonata o
metteva ancora più in risalto.
“Ma
cos'ha in testa questa?” pensò il ragazzo che non aveva mai visto dei soni così
enormi, non era interessato comunque alla cosa alla fine, a lui le ragazza non
erano mai interessate più di tanto.
Una
reporter, comunque, non si sarebbe mai vestita in quel modo appariscente,
doveva essere una di quelle donne che per fare carriera era pronta a tutto o
almeno così la pensava lui. In genere tutte quelle che aveva visto, indossavano
abiti sobri che non mettevano in risalto il proprio corpo, forse il programma
dove lavorava cercava di attirare spettatori solo per la presenza della donna.
Grimmjow
aveva accelerato ancora il passo, davvero non aveva intenzione di dire nulla ma
quella giornalista non gli lascio il tempo per tornare nella sua abitazione,
correndo riuscì a raggiungerlo.
«
Jaegerjaques-san, come faceva a sapere che Ichigo era malato di cuore? »
domandò la donna
“I
paparazzi non hanno niente di meglio da fare che cercare scoop sulla vita
privata?” Questa era una delle poche cose della notorietà che detestava.
« Cosa
l'ha spinto a tenerlo nascosto? Forse è stato lui a chiederglielo? Vorrebbe
dire che noi tutti sbagliamo a vedervi come rivali? Siete amici? Se si da
quando? Vorrebbe dire qualcosa in proposito? »
Mentre la
giornalista continuava a fare domande su domande senza ricevere nessuna
risposta, il cantante rientrò nella sua abitazione a forza.
La donna
si posizionò davanti alla casa, guardando la telecamera posizionata poco
distante da lei.
« Salve a
tutti! Sono Matsumoto Rangiku, mi trovo davanti alla casa di Jaegerjaques
Grimmjow, il cantante che ha salvato la vita al vocalist degli Shinigami.
L'unico a conoscenza dei problemi di salute di Kurosaki Ichigo. Non sappiamo
cosa sappia esattamente, non ha voluto lasciare nessuna dichiarazione. Ora
andremo dalla famiglia di Kurosaki, sperando di conoscere qualcosa in più! Continuata
a seguire Karakura-News! Vi aspetto al prossimo servizio.»
La donna
chiuse la linea, mente il giovane cameraman dai capelli bianchi s'avvicinò alla
donna.
«
Matsumoto-senpai! La deve smettere d'essere così diretta. » disse il ragazzo
osservando la formosa donna.
« Su
Toshiro-kun » disse la donna scompigliando i capelli del ragazzo « Questo è il
lavoro di una giornalista! »
«
Hitsugaya! » disse arrabbiato « Sono Hitsugaya per lei! »
« Hahaha,
dai lavoriamo da due anni assieme! Lasciato chiamare per nome! »
Sbuffò il
ragazzo, non gli piaceva quando le persone lo trattavano come un bambino, non
capiva come farsi iniziare a rispettare dalle persone, forse era la sua bassa
statura che non mostrava la sua età effettiva.
« No!
Hitsugaya! » disse infine « Mi dica, senpai, comunque cosa vuole scoprire? Non
mi pare che quel ragazzo sappia poi molto. »
« Qui
gatta ci cova! Hitsugaya guarda sì vede lontano un miglio che Jaegerjaques-san
sappia qualcosa ed io Matsumoto Rangiku giuro che scoprirò tutto quello che c'è
da sapere su questa cosa.! Costi quel che costi! »
*demone
*ho fatto
una ricerca dei funerali in Giappone, non sono in grado di spiegare tutto in
poche parole, è complessa la cosa e non ricordo neanche il nome del sito dove
ho trovato la cosa >.< ma sono passati mesi, forse anni da quando ho
scritto originalmente il capitolo.
*nel
primo volume di Bleach c'è scritto che Ichigo rispetta Shakespeare quindi ho
pensato che i suoi libri gli sarebbero potuti piacere come regalo da parte di
Rukia
*con senpai ci riferisce ad uno
studente che frequenta un corso superiore, o da chi a lavoro è da più tempo di
te.
NOTE
Ho avuto problemi al PC che si è
spento senza che salvassi il capitolo e l'ho ripristinato automaticamente,
quindi è probabile che gli errori che ho corretto non siano stati modificati e
non mi va di rileggere tutto per l'ennesima volta.
Il capitolo l'ho modificato
parecchio, ma guardando in generale ci sono tutte le cose che ho aggiustato,
innanzi tutto la parte di Byakuya e Renji all'inizio era molto diversa, ma ho
pensato di scriverla così perché non mi piaceva quella di prima, comunque mi
sono bloccata un po' con loro, visto che trovo difficile utilizzare Byakuya
come personaggio, non riesco a farlo agire come vorrei, già per questo ho avuto
difficoltà enormi comunque spero di far evolver il rapporto fra i due, cercherò
di non farlo velocemente, ma con naturalezza (anche se mi risulterà difficile
visto che tendo sempre a forzare le cose)
Per Rangiku ed Hitsugaya,
all'inizio non avevo pensato di utilizzare questi due personaggi, ma mentre
rileggevo nella parte della giornalista ci ho visto proprio lei e nel cameraman
modificandolo poi ho deciso di utilizzare proprio Hitsugaya. Penso comunque che
saranno personaggi importanti nella storia, infatti pensavo di utilizzarli
ancora.
Tengo a precisare che l'audio track
09 sarà l'ultima che pubblicherò al momento, lo farò fra un po', mi occorre
tempo per sistemare tutte le modifiche che ho fatto ai vari capitoli prima di
pubblicarli, non so quanto ci metterò, ma visto che ho intenzione di scrivere
il secondo capitolo di un'altra mia storia ci vorrà un po' di tempo presumo
(non so quanto)
Mi piacerebbe ricevere dei vostri
pareri su questo capitolo e scusate è davvero lungo.
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