Lezioni
d’italiano.
Lezione
Zero.
Aspettavo
con ansia tutta la settimana il giovedì, non vedevo l’ora che arrivasse e forse
sarà per l’attesa ma sembrava che non arrivasse mai.
Quel
giorno avevo in programma delle lezioni d’Italiano, fin da quand’ero bambina
ero sempre stata attratta dalla storia dell’Italia, mi era piaciuta da subito,
dalla fondazione di Roma, fino alla seconda guerra mondiale, avevo comprato
molti libri sull’argomento e mi ero documentata sempre in biblioteca. Adoravo
tutte leggere di tutte le guerre che c’erano tate in Italia per la loro
unificazione, tutte le battaglie e scontri civili. Forse ero un po’ fissata
sull’argomento ma avrei voluto saperne molto di più, per questo decisi
d’iscrivermi alla “Sapienza” di Roma, magari avrei potuto studiare seriamente
la storia della Nazione che mi aveva da sempre affascinato.
Per
non avere difficoltà con la lingua quando sarei andata a studiare in Italia,
decisi di trovarmi un’insegnante privata.
Ebbi
un colpo di fortuna in verità, un giorno trovai dei volantini per strada,
all’inizio pensai che fosse solo una pubblicità, e sul momento decisi di
buttarlo ma quando i miei occhi si fermarono su quel pezzo di carta, rimasi
quasi stupita, una donna Italiana cercava studenti che fossero interessanti
allo studio della sua madre lingua. Non ci pensai due secondi e subito mi misi
d’accordo con Chiara, sul giorno e l’orario, ogni giovedì dalle 18 fino alle
20.
Il
primo giorno di lezione, mi parlò un po’ di lei, si chiamava Chiara Ricciardi
ed era una traduttrice ed interprete, ma attualmente non avendo nessun progetto
importante aveva decisi di dare lezioni privati d’Italiano per racimolare un
po’ di soldi.
Chiara
era una aveva trent’anni e come dire era stupenda, non avevo mai visto delle
ragazze belle come lei, aveva dei lunghi e voluminosi capelli dorati, erano
leggermente mossi, non avevo mai visto una pettinatura della come la sua. Gli
occhi poi, di un verde così chiaro e cristallino, erano enormi e luminosi
avevano una brillantezza che non avevo mai visto in uno sguardo di qualcuno. La
pelle aveva una tonalità rosea che personalmente non mi dispiaceva. Il suo seno
poi, quanto era grande? Una sesta probabilmente, forse settima. Io avevo una
seconda scarsa, un po’ la invidiavo.
Era
bellissima, una donna come lei non
l’avevo mai vista, ne venni subito attratta, proprio in quel senso. Non ero mai
stato affascinata da una persona del mio stesso sesso, nemmeno dai ragazzi ad essere
sincera, però ho avuto una relazione, ma è finita poco dopo la fine delle
superiori, abbiamo avuto anche dei rapporti, ma non mi avevano mai coinvolta
fino alla fine, era bello, ma non c’era quella scintilla che faceva scattare
quella passione travolgente di cui sentivo tanto parlare dai miei coetanei. Non
avevo penato di essere strana all’inizio, ma tutto cambiò quando incontrai
Chiara, a me piaceva lei, forse ero omosessuale. Questa scoperta non mi
traumatizzò affatto, per lei avrei anche potuto diventare lesbica, era così
bella che non ci avrei pensato due volte se mi avesse chiesto di fare l’amore.
Le
lezioni di Chiara-sensei, erano abbastanza semplici e chiare da capire,
spiegava tutto in modo molto coinvolgente e mi faceva amare amara quella lingua
che a parere mio era davvero stupenda. La pronuncia era abbastanza facile,
molto simile a quella giapponese quindi non avevo grossi problemi. Alcune cose
però le trovavo abbastanza ostiche, c’erano tutti quei verbi da imparare, avevo
difficoltà soprattutto con quelli irregolari, a volte li trovavo così difficili
da coniugare, parecchie volte sbagliavo, ma non mi aveva mai rimproverato, anzi
era così buona, mi faceva vedere con gentilezza gli sbagli spiegandomi il modo
corretto. Tutte le regole grammaticali erano difficili da memorizzare, le eccezioni
poi ancora di più. Tutto sommato studiavo e mi ci mettevo d’impegno, poiché il
mio sogno era importante per me. Volevo conoscere così a fondo la storia
italiana che quel piccolo ostacolo non mi avrebbe impedito di coronare il mio
sogno.
Note
Era già un pezzo che avevo in mente di scrivere una storia
del genere, ma non ho mai avuto ispirazione, però oggi mi è venuta e non ho
potuto fare al meno di batterla.
Non ho mai trattato molto l’argomento Yuri nelle mie
storie, non che non mi piaccia ma non ho mai avuto le idee giuste ma visto che
comunque nel complesso non è un genere che mi dispiace qualcos’altro è
probabile che lo scriva.
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