Original: Direttore Della Banca/Rapinatore, Non-con
Parole: 597
Avvertimenti: BDSM, Non-con,
In
tutti i suoi vent'anni d'esperienza Luca Costanzo non aveva mai
immaginato di trovarsi in una situazione simile, gli era già capitato di
essere coinvolto in una rapina, era uno dei rischi che si correva
facendo il banchiere, ma quello che quel quel ladro gli stesse facendo
andava oltre le sue aspettative, ma lui non si sarebbe mai arreso.
Non
poteva lasciare che quel criminale rubasse quei soldi, erano di
famiglie, uomini, persone come lui ed era suo compito in quanto
direttore di proteggerli, gli avrebbe difesi anche a discapito della sua
stessa vita.
Quel rapinatore non l'avrebbe mai capito, ai tipi come
quelli interessava solo impossessarsi del bottino senza domandarsi di
chi fossero quei soldi e quante famiglie avrebbe rovinato per colpa sua,
per questo si era rifiutato di dargli la combinazione della
cassaforte., doveva pensare a tutti i clienti che si erano fidati d lui e
che avessero risposto i risparmi sapendo che lì sarebbero stati al
sicuro.
L'aveva iniziato a torturare legandolo ad una sedia usando la
cravatta che gli aveva tolto dopo averlo fatto quasi svenire con una
ginocchiata.
«Sai sei un tipo interessate» disse l'uomo incappucciato
puntando la pistola addossa al direttore che si trovava legato di
fronte a lui «Ti sto puntando una pistola addosso e tu continui a non
volermi dare quei fottuti codici. »
Trovava che quell'uomo fosse un
tipo coraggioso, in genere i direttori quando si sentivano minacciati in
quel modo venivano colti da un attacco di panico cedendo quasi subito,
ma lui sembrava diverso, lo vedeva da quello sguardo che non temeva
nulla e fu proprio questo ad attrarlo.
Il rapinatore si avvicinò e
con la mano libera sbottonò l'elegante pantalone che aveva addosso,
avrebbe usato la forza per ottenere le informazioni necessarie e quella
era la prima cosa che gli fosse venuta in mente.
«Che intenzioni hai!» gridò l'uomo mentre l'altro gli abbassò sia i pantaloni che i boxer neri.
«Ehehe...»
rise il criminale «Mi sono sempre domandato che cosa succeda quando si
spara un proiettile in culo.» disse mentre infilò la pistola nel suo
ano. «Vogliamo provare?»
«Fermati!» gridò
«No, mi fermerò solo quando mi darai la combinazione. »
Iniziò
ad agitare la sua arma, spingendola sempre più in profondità fino a
quanto riuscisse per poi sfilarla e rificcandola dentro simulando un
vero rapporto sessuale.
«Fer... ah...»
«Sembra che ti piaccia» sussurrò all'orecchio. «La tua voce è così calda e dannatamente eccitante, mi sta venendo duro... »
Era la verità, l'espressione del volto era la cosa più eccitate che
avesse mai visto, meglio di tutti gli amanti che avesse avuto in tutta
la sua vita, non riuscì più a resistere, doveva metterglielo dentro.
«Fermati!»
disse mentre il criminale sfilò la pistola ed inserendo qualcosa si più
caldo e grosso. «AH!!!» gridò l'uomo sentendo il pene dell'altro
spingere con quella forza atroce con la quale sembrava volerlo
ammazzare.
Non aveva mai immaginato che quel direttore fosse così
stretto e bollente, dio quanto stava amando quel culo, sperava di non
venire mai così da poterlo penetrare per l'eternità.
«No! Sto venendo...» disse disperato dopo un po'.
Il
rapinatore ormai soddisfatto, aveva incominciato a richiudersi la zip
del suo jeans quando gli arrivò un SMS al cellulare che aveva rubato ad
uno degli ostaggi.
“POLIZIA!” diceva il testo
«Dannazione!» urlò il ladro.
Si alzò un attimo il passamontagna all'altezza della bocca dando un lungo ed intenso bacio al suo ostaggio.
«Luca Costanzo, ritornerò e ti scoperò ancora e ancora.» sussurrò all'orecchio.
Da quel giorno il rapinatore tornò ogni settimana per visitare Luca Costanzo, l'uomo col culo più scopabile dell'universo
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