Titolo:
Narimir
Prompt:
“Ti
sporcherò l'anima”
Fandom:
Original
Parole:
1546
Disclaminer:
Tutti i riferimenti a fatti e persone reali è puramente casuale.
Per
sporcare l'anima degli esseri umani non c'era niente di meglio del
sesso. Nello sperma dei demoni non c'erano spermatozoi con cui gli
altri esseri viventi procreassero, quest'ultimo infatti era formato
da piccole particelle malefiche che una volta insinuate nei loro
corpi, iniziavano a corrodere quello splendente candore per renderlo
di un bellissimo colore scuro che non avrebbe permesso loro di avere
la benedizione necessaria per essere ascolti in paradiso.
Era
questo lo scopo di Narimir, uno dei più grandi e potenti esseri
malefici che il mondo avesse conosciuto, il suo compito era quello di
insudiciare quanti più uomini possibili per impedire la loro
salvezza. Nel suo lavoro era il migliore, gli bastavano poche volte,
in genere due o tre, per riuscire ad avvelenare lo spirito delle sue
prede, però in alcuni casi, alcuni di loro avevano essenze talmente
pure e candite che anche per uno con le sue capacità erano difficili
da corrompere.
L'ultimo
caso del demone era particolarmente tosto, durante la sua caccia
all'uomo fu attratto dall'anima di un giovane giapponese poco più
che ventenne di nome Watanabe Kouichi. Non aveva mai avvertito
qualcuno con un'aura limpida come quella di quel ragazzo, aveva uno
splendore quasi accecante, per questo decise di farlo cadere in un
oscurità senza fondo.
“Ti
sporcherò l'anima!” pensò Narimir eccitato all'idea di far
decadere un essere tanto puro.
Era
da quasi un mese che lavorava sull'anima del giapponese cercando di
sedurlo con tutti i mezzi che conoscesse, sapeva di essere sulla
buona strada quando stava con quell'umano avvertiva l'oscurità che
lentamente divorava il suo spirito, ma occorreva ancora più
preparazione per impedire l'assoluzione di quel ragazzo.
Il
demonio avvicinò le sue sporche ed insudici labbra all'orecchio
dell'umano soffiando dolcemente in quel piccolissimo buco.
«Ah…»
Sussultò l'umano
“Quant'è
ingenuo.” pensò l'essere malvagio nel vedere quanto il corpo di
Kouichi ormai amasse quelle oscure carezze che gli riservava.
«Kouichi…»
Sussurrò per eccitarlo ancora di più con la sua calda e seducente
voce di cui i demoni erano dotati per far cadere gli umani fra le
loro braccia. «Sei bellissimo.»
«Ah…
continua.» Disse il ragazzo ignaro di quello che in realtà stesse
subendo.
«Ok…»
Disse dolcemente nuovamente con lo stesso tono usato in precedenza.
Narimir
iniziò a baciare quel corpo come ormai faceva da tre settimane e
mezzo, aveva un sapore delizioso e man mano che la sua anima
iniziasse a sporcarsi, diventava ogni istante più gustoso, non
vedeva l'ora di assaporarlo quando fosse completamente travolto dalla
sua malvagità.
Sentì
la mani del ragazzo fra i suoi lunghi e setosi capelli color pece, le
dita dell'umano iniziarono a scivolare fra le sue ciocche, sembrava
che agli uomini piacesse fare quella cosa, anche lui delle volte ci
aveva provavo e in effetti era una sensazione che aveva trovato
gradevole e creava un atmosfera che non guastava ai suoi scopi.
Si
avvicinò a pettorali di Kouichi per poi iniziare tormentare i
capezzoli succhiandoli con una forza e voga che sapeva gli avrebbe
fatto perdere la testa.
Lo
sentiva gemere, quei suoni così caldi e meravigliosi inebriavano
l'aria. Era la prima volta che si eccitava con un umano così
facilmente, quel ragazzo aveva qualcosa che l'attirava più di
qualsiasi altra sua preda precedente, ed essere proprio la sua anima
così difficile da corrodere a fargli quello effetto.
Rimosse
delicatamente gli slip banchi che l'umano stesse indossando in
quell'istante, quella biancheria era affascinante, trovava che gli
mettesse in risalto le sua parte intime e si eccitava già solo a
poggiare gli occhi su di essi.
Iniziò
a leccare i testicoli del giapponese per stimolare quel membro, uno
delle cose che più eccitava gli umani da quello che avesse avuto
modo di costare nei suoi quattrocento anni di vita, era che amassero
in particolar modo il sesso orale, anche Kouichi sembrava apprezzare
molto quella pratica, per questo ogni volta che andasse da lui era
una delle prime cose che gli praticasse prendendo nella sua malefica
bocca quel pene tanto caldo e duro.
«Ah…
Nhn… ah…» Ansimò sentendo la lingua dell'altro sulla sua
crescente erezione.
Gli
piaceva proprio quando l'iniziava a succhiare con quella voglia, lo
capiva dai piccoli gesti del giapponesi, le sue mani nei capelli,
quelle calde dita che lentamente gli accarezzavano il cuoio
capelluto, e quelle corte unghie che sfioravano la pelle del suo
cranio, aveva iniziato lentamente ad apprezzare anche lui quelle
sensazioni.
Narimir
aveva sempre preferito sedurre gli uomini alle donne, semplicemente
perché trova le femmine meno coinvolgenti, il sesso con i maschi lo
prendeva di più.
Gli
umani avevano una parola per descrivere quello, se ricordava bene
doveva essere omosessuale, a lui era sempre piaciuto definirsi così
e in fondo la cosa non gli dispiaceva poi tanto, perché trovava che
fossero davvero fantastici e deliziosi.
Continuava
nella sua impresa attendendo con impazienza il momento in Kouichi
avrebbe raggiuntato l'orgasmo, che secondo i suoi calcoli, sarebbe
avvenuto a breve tempo, rimaneva sol sentire l'altro dare il segnale
a voce.
«Sto
venendo!»
Eccolo
infatti, quelle due parole ormai aveva imparato a riconoscerle ancora
prima che l'altro le pronunciasse, era stato tutti i giorni con quel
ragazzo, aveva memorizzato tutto su di esso, sapeva l'istante i cui
si sarebbe eccitato e quello in cui sarebbe venuto nella sua calda e
sporca bocca.
Ingoiò
tutto lo sperma del ragazzo non facendone versare neanche una goccia.
Aveva sempre amato il sapore di quella sostanza, fin dalla prima
volta che aveva sedotto un uomo e quello di Kouichi era il più buono
che avesse mai avuto modo di provare.
«Ora
te lo metterò dentro.»
Ormai
anche il suo pene era diventato bello e duro, se non sarebbe venuto
all'interno di quelle calde e bollenti natiche, il suo corpo sarebbe
impazzito.
Con
un solo e preciso colpo affondo nell'ano del giapponese che appena
avvertì quelle possenti e maestose spinte finì col perdere
completamente la testa.
Aveva
fatto suoi molti umani, ma quel ragazzo senza dubbio era il suo
preferito, così caldo stretto bollente, era capace di fargli provare
sensazioni mai sentite, passioni che il corpo non aveva mai
avvertito. Certe volte desiderava che quell'anima restasse pura per
sempre in modo da porte fare sesso per quanto più tempo possibile.
«Sei
fantastico Kouichi.» Sussurrò all'orecchio con la sua sensuale voce
sperando di far aumentare ancora di più il piacere in quel bollente
corpo.
«Ah…»
Gemette l'umano aggrappandosi al corpo del demone abbracciandolo più
stretto che potesse. «Ah… anche tu se fantastico.»
Narimir
si sentiva estremamente soddisfatto, quelle parole gli facevano
capire quanto ormai stesse diventando dipendente da tutto quello,
desiderava essere posseduto e questo implicava che la sua anima
stesse marcendo proprio come avesse sperato, perché più l'altro lo
voleva più quell'oscurità lo divorava lentamente. Aspettava con
impazienza il giorno di vederla completamente nera.
«Sto
venendo!» Disse all'orecchio del ragazzo riversando tutta la sua
malvagità all'interno di quel magnifico corpo.
A
volte Kouichi si domandava chi fosse il tipo tanto affascinante che
ogni sera da quasi un mese gli facesse provare sensazioni così vive
ed intense. Quella passione travolgente che avvertiva gli faceva
desiderare ancora e ancora quell'individuo misterioso che compariva
sempre nella sta stanza in un mare di fumo nero e svaniva nella
medesima maniera.
Agli
inizi pensava fosse solamente un dolce sogno, ma se fosse stato così
non si sarebbe ritrovato con tutti quei succhiotti sparsi sul suo
corpo. Aveva solo capito che non fosse un umano, probabilmente si
trattava di qualche essere narrato dalle antiche leggente, ma non gli
importava cosa realmente fosse, se lo facesse sentire così bene
avrebbe accettato di tutto da quell'essere.
Ormai
aspettava solo il suo arrivo, ogni sera appena si coricasse
impazientemente sperava di vedere quella persona dal viso così
angelico. Non era mai stato attratto da un uomo, era la prima volta
che desiderasse essere posseduto in quel modo, ma quel tipo dai
capelli così lunghi e neri emanava un fascino ultraterreno a cui era
certo nessuno avrebbe resistito.
Dalla
prima volta che l'aveva visto avvicinarsi era stato paralizzato
rimanendo vittima di quel dolce e passionale tipo che tormentava
dolcemente il suo corpo creandogli una dipendenza assoluta.
Doveva
sapere il nome di quel tipo, come poteva fare se non sapesse come si
chiamasse quell'uomo che tanto desiderava? Lui sapeva il suo,
dall'inizio l'aveva chiamato “Kouichi” sussurrandolo al suo
orecchio con dei torni seducenti ai quali non riusciva mai a
resistere, e anche lui voleva usare gli stessi toni con quel
meraviglioso e bellissimo uomo.
«Non
andartene!» Gridò abbracciando ignaramente il corpo di Narimir.
Il
demone era rimasto abbastanza stupito dal gesto di quell'umano,
sentiva le sue braccia avvolgerlo completamente.
Non
aveva mai prima di allora chiesto una cosa del genere e si domandava
cosa stesse passando nella testa di Kouichi. Avrebbe tanto voluto
saperlo, per questo assecondo quell'umano, era curioso di sapere di
più su quell'ingenuo ragazzo.
«Ti
prego, dimmi il tuo nome.» Sentiva una vena di disperazione nella
sua voce e questo fece gioire il demonio che sfoggiò un sorriso
soddisfatto, era quasi pronto un altro po' e sarebbe stato maledetto
per l'eternità.
Avvicinò
la sua infame bocca all'orecchio del giapponese, ansimando
all'interno del padiglione.
«Narimir.»
Sussurrò con un flebile suono che svanì nell'orecchio di
quell'essere tanto puro che stesse corrompendo lentamente.
Narimir
attese a lungo, ma finalmente alla quarta settimana l'anima di
Watanabe Kouichi fu segnata per l'eternità.
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