Titolo: Ammanettato
Fandom: Kuroko no Basket
Prompt Aomine Daiki/Wakamatsu Kousuke Manette AU!
Avvertimenti: OOC
Parole : 480
Le strane perversioni di quel poliziotto erano troppo per lui, non
poteva tollerale una cosa simile, non quando i suoi polsi erano bloccati
con quelle manette che lo legavano all’enorme letto matrimoniale,
troppo grande per una persona.
Gli sembrava impossibile che l'altro
potesse avere quelle tendenze, certo lo conosceva da un po' ed aveva
sempre intuito che fosse un tipo piuttosto strano, ma mai, nemmeno una
volta aveva sospettato che adorasse cose estreme come quelle.
Gli
occhi dell’uomo, lo osservavano con una vena perversione, quelle iridi
blu lo scrutavano non riuscendo a mascherare il crescente desiderio,
quella voglia di fare suo quel suo prigioniero che inerme non sarebbe
potuto scappare via dalle sue grinfie.
«Aomine, liberami subito!»
Urlo l’altro cercando di distoglierlo dall'obbiettivo che di era
prefissato. Prenderlo lì, su quel letto, con quei piccoli oggetti
metallici che limitavano i suoi movimenti e gli impedivano di fuggire,
lontano da quel suo collega tanto perverso.
Quando l’aveva
invitato in quella casa, mai si sarebbe immaginato quali intenzioni
avesse il suo partner di lavoro. Non poteva accettare che Aomine
l'avesse ammanettato con oggetti che avrebbero dovuto avere uno scopo
ben diverso.
Era stato troppo per lui.
«No.» rispose rivolto al biondo.
Incominciò
a baciargli il collo mentre con le mani liberava quel corpo da
quell'indumento superfluo per ammirare il bellissimo fisico di
Wakamatsu.
Lo divorava, sbranava, lambiva con quella bocca ogni
centimetro di quella pelle, che fremente di desiderio si accaldava al
suo tocco facendogli avvertire quelle reazioni involontarie, che
sfociarono in un'erezione dura come il marmo.
Lo succhiava, leccava
fino a che quell'enorme asta, talmente dura da essere scambista per
roccia, non sì afflosciò dopo quell’intenso orgasmo.
"Aomine..." sussurrava il collega in preda all'enorme ardore che l'altro era stato in grado di fargli provare.
Lo
baciò con passione, su quelle labbra invitanti che chiamavano il suo
nome con una voce tanto sensuale, per poi farlo completamente suo
penetrandolo e facendogli provare il più intenso dei piaceri.
Aomine
rimase stregato gemiti che Wakamatsu non era riuscito a trattenere e del
modo sensuale con cui aveva continuato a sussurrare il suo nome,
rimanendo sempre più vittima del desiderio che prendeva sempre pi il
controllo sulle sue capacità
«A quanto pare ti è piaciuto... » costatò vedendo le reazioni che aveva avuto.
"Zitto!" Urlò rivolto all'altro che a quel punto liberò il partner che aveva sempre desiderato
"Ti ho soddisfatto?" sussurrò all’orecchio di quest’ultimo mordendone il lobo.
Cos'avrebbero
pensato i loro colleghi nel sapere come l'altro era solito usare i
materiali in dotazione in maniera così poco consona?
Wakamatsu non sapeva rispondere e nemmeno voleva saperla.
Non
avrebbe mai fatto parola con nessuno di quell’accaduto, sarebbe
demoralizzante ammettere che una cosa del genere in fondo gli fosse
piaciuto, e di certo non avrebbe rivelato ad anime viva, nemmeno ad
Aomine, quel segreto che si sarebbe tenuto tutto per se per il resto
della vita.
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